L a   l e g g e n d a   c o n t i n u a . . . 

KAP 1111
il kap 444 diventa a quattro cifre!
La leggenda di Didier continua…

Continuo a percorrere le strade indicate dal mio amico.
Didier aveva iniziato a sognare con il Cap 444, lo aveva realizzato, era già passato al 555 e già pensava al Cap 1111.
La vita non gli ha dato abbastanza tempo per realizzarlo, cercherò di farlo io, anche per Lui.
Perché 1111? 
Perché il kap cambia livello e passa da tre a quattro cifre; ricomincia con il numero “uno”: è la chiusura di un ciclo e nello stesso tempo l’inizio di uno nuovo che, per forza di cose, avrà nuovi protagonisti e nuove facce… già da ora inizieranno ad affiancarmi altri visi, spero in un prossimo futuro che ce ne siano parecchi soprattutto di nuovi e giovani…
Come Didier, anch’io ho vissuto tutto il pionierismo nel Volo Libero, è stata una grande, emozionante e lunghissima avventura. 
Essa è assolutamente unica ed irripetibile, sono particolarmente contento di averla vissuta: complessivamente penso che ho avuto un’enorme fortuna e non potevo vivere in un momento migliore (naturalmente, sono convinto che i miei voli migliori li devo ancora fare…)!
Nei primi tempi riuscire a restare per un’ora intera in volo era un’autentica impresa! Adesso le ore ed i km. non si contano più, in questi trent’anni se ne è fatta molta di strada… se dai nostri limiti primordiali avrò il piacere e l’onore di traghettare il volo\bivacco oltre la barriera dei mille km. mi sentirò soddisfatto e considererò definitivamente chiusa questa fase pionieristica, il volo\bivacco sarà finalmente pronto per la prossima, per spiccare il volo verso mete che, al momento, non mi sono ancora completamente chiare…
Ora il Volo Libero sta definitivamente uscendo dalla fase del pionierismo, è più maturo, con tutti i suoi pregi e, ahimè, anche difetti!
Nel bene e nel male bisogna prendere atto di questo cambiamento, conservare ciò che è stato fatto di buono e rivolgere lo sguardo verso il futuro del Volo Libero per farlo volare sempre più in alto.
Con questo viaggio\avventura cercherò di chiudere definitivamente questa fase del Volo Libero e della mia vita sportiva, introdurre il prossimo futuro del volo\bivacco e lanciare la prossima sfida per chi sarà in grado e avrà la volontà di raccoglierla, da Montecarlo a Messina!


Il progetto

Il kap 1111 nasce per concludere questo primo ciclo di volo\bivacco iniziato da Didier.
Rispetto al sogno\volo\viaggio\avventura, kap 444 che ho realizzato l’anno scorso ci sono alcune piccole ma importanti novità, cercherò di correggere alcuni aspetti che non mi hanno completamente soddisfatto.
L’anno scorso le finalità erano due: arrivare a Lienz da Montecarlo e, successivamente, arrivare vicino a Trieste in prossimità del mare. 
Anche questa volta le finalità saranno due: partire da Montecarlo, raggiungere nuovamente i dintorni di Tireste ed infine vagabondare complessivamente sulle Alpi per oltre 1111 km.
L’anno scorso ho fatto circa 840 km concedendomi ben poche deviazioni dal percorso e, alcune volte, ho forzato dei venti sostenuti facendo pochi km esponendomi a grossi pericoli, anziché seguire un pò i venti, quest’anno intendo assecondarli più che combatterli e vagabondare di più per le Alpi! 
Con questa modifica intendo recuperare l’aspetto più ludico e avventuroso del volo\bivacco che già aveva intuito Didier.
Altra piccola modifica riguarda la scelta della vela: lo scorso anno avevo scelto una vela estremamente sicura ma con scarse possibilità di contrastare brezze e venti forti. 
Questa scelta con una meteo normale per la stagione (fine primavera, inizio estate) non avrebbe dovuto essere particolarmente penalizzante, viaggiando con basi alte i problemi avrebbero dovuto essere lievi, ma la meteo è stata la peggiore che io abbia mai visto da quando volo e spesso la difficoltà a scavalcare ostacoli vari, costoni e montagne mi ha messo seriamente in pericolo.
Considerate queste riflessioni quest’anno la scelta della vela cadrà su un parapendio molto più prestante ed efficiente sacrificando, se necessario, leggermente la sicurezza passiva.
Spero, naturalmente, in una migliore collaborazione da parte della meteo, ma comunque tento di essere più preparato ad affrontare nuovamente una meteo avversa…potrebbe capitare ancora…
L’ultima e più importante novità consiste nel fatto che quest’anno sarò affiancato da altri piloti si è già prenotato Marco Zonca (leggete il suo notevole curriculum!) il quale è in forma smagliante ed ha già salutato (per primo) il nuovo anno con uno splendido percorso di 110 km!
Altri piloti stanno pensando se mettersi in gioco per questa avventura… vedremo!
Unico piccolo neo: ho cercato di coinvolgere un deltaplanista, pensavo quasi di avercela fatta ma impegni soverchianti rendono impossibile la sua partecipazione. Peccato, spero ancora che si aggiunga a noi un rappresentante dell’”ala dura”, non ho ancora smesso di cercare!
Questo evento di volo bivacco non è assolutamente competitivo: partiremo insieme ed avremo i medesimi obbiettivi, quando capiterà ben venga di volare insieme ma saremo indipendenti nelle varie scelte, ognuno potrà vivere la propria avventura a modo suo, preparasi l’attrezzatura a modo suo ed interpretare questo viaggio avventura con un suo taglio personale magari molto diverso da quello di un altro…
Il volo bivacco non vuole diventare una competizione per battere qualcuno, per essere migliore di qualcun altro: le competizioni ufficiali assolvono già perfettamente questa funzione. 
Le diverse interpretazioni ed i diversi risultati serviranno unicamente a far comprendere a noi e a chi ci è spiritualmente vicino i diversi modi di sentire e di affrontare questo viaggio avventura, aggiustando magari il tiro per realizzare al meglio la prossima avventura…


Le regole

  1. Compiere il tragitto dal mar Ligure al mar Adriatico, più precisamente partire il più vicino possibile da Montecarlo con meta tra Lijak e Trieste avvicinandosi, per quanto possibile, al mare.
  2. Percorrere oltre 1111 km in linea d’aria (con la somma delle tappe come da regola 6).
  3. Compiere tutto il tragitto in volo, usando gli spostamenti a terra solo per risalire al più vicino decollo.
  4. Solo nel caso non ci siano decolli vicini praticabili (anche per esposizioni ai venti) si può fare della strada in piano, ma anche in questo caso il meno possibile.
  5. Non avere nessuno che segue il viaggio come appoggio e supporto, se c’è in qualche punto è solo per eseguire riprese video. Tuttavia è lecito accettare aiuti, informazioni e passaggi che possono capitare durante il viaggio, tutto questo fa parte dell’avventura. Per lo stesso motivo, pur essendo preparati a muoverci autonomamente a piedi, se ce ne sarà la possibilità (e necessità) si potrà salire ai decolli con seggiovie o navette.
  6. Il conteggio dei km giornalieri tiene conto della distanza in linea d’aria che intercorre dal decollo all’atterraggio; in caso di più voli, al termine della giornata si sommeranno i km percorsi nei vari voli. In nessun caso vengono conteggiati km fatti a piedi (spero comunque che siano pochissimi).
  7. E’ brutto avere solo 6 regole: per convenzione ce ne vogliono come minimo 7! Invento ora la settima regola per raggiungere il numero voluto… Ogni partecipante deve viaggiare con almeno due paia di calze.

    [Pierandrea Patrucco]

http://www.kap444.org/


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